identità di impresa- simona ruffino

Identità di impresa: rompere gli schemi seguendo le regole.

Identità di impresa: rompere gli schemi seguendo le regole. Si può e si deve fare.

La costruzione della comunicazione e della brand identity hanno necessità di un’attenta analisi per poter trovare un’applicazione efficace.

Nella storia della comunicazione abbiamo potuto godere di bellissime case history, ma arriva un momento in cui in un determinato segmento di mercato arriva qualcuno a rompere gli schemi e a costruire un nuovo mood imponendo di fatto una nuova maniera di stare sul mercato e di fare business.

L’effetto WOW applicato ad un concept, anche non particolarmente innovativo nella sua costruzione di business, può essere l’elemento determinante per la differenziazione ed il posizionamento.

Indagare nel target è importante per cogliere non solo le caratteristiche cardine, ma per percepirne i bisogni profondi e individuare le leve sulle quali far vertere i messaggi e la costruzione del visual.

Approfondiamo:

Identità di impresa: Correlazione tra format di business, format di comunicazione e strategia di posizionamento.

Ti propongo una case history del segmento food che ha fatto scuola: Pescaria.

Format di business: “gourmet di pesce”associato al concept più universale di “street food”. Consumazione in loco e da asporto. Ingredienti di prima scelta inseriti in un contenitore “base”: il panino. Ricette particolari nell’ottica del posizionamento in primis nell’ottica della consumazione “Altrove” con un un range di prezzi medio alti. Variabile di offerta di prodotto anche senza pane. Format scalabile e replicabile.

Format di comunicazione: brandizzazione del packaging e composit visual per social media innovativo. Due mani tengono il panino con lo sfondo naturalistico del luogo in cui il brand nasce, nello specifico quasi sempre vista mare. ( Puglia, Polignano a Mare) . In questa maniera la percezione visiva indica tre caratteristiche focus: la tipologia di prodotto, quella di consumazione e il legame con il territorio. Il plus innovativo sta proprio nel punto di vista dello scatto che è quello del consumatore.

Pescaria, il panino citato nella trimestrale di Facebook

Strategia di posizionamento: i social media sono stati il canale privilegiato ed assoluto del brand che ha iniziato la sua narrazione ancora prima dell’apertura. Facebook + Instagram i canali eletti. Budget completamente dedicato alla comunicazione online con piano editoriale costruito al fine di consolidare il brand nell’immaginario collettivo, fare la narrazione dell’esperienza, costruire la relazione con il pubblico. Al lato di questa strategia, parallelamente, si è allineata quella del press office, con editoriali di settore e articolari reportage sul “caso Pescaria”.

Identità di impresa: packaging, format e territorio

Con questo cosa voglio dire? Che a volte non è necessario avere delle idee eccezionali per fare (bene) business, basta saperle sviluppare in maniera corretta e comunicarle con cura ed attenzione.

Anche il più piccolo degli imprenditori può trovare nuove maniere di stare sul mercato andando ad investire in maniera congrua sugli aspetti del marketing e della comunicazione. C’è sempre una maniera buona ed una cattiva di fare impresa ed il talento degli imprenditori deve essere proprio quella di saper destinare alle giuste attività le risorse per valorizzare il proprio prodotto.

Cosa ne sarebbe stato di questo format se non avesse studiato ogni step alla perfezione e se non avessero investito in questa strategia? Sarebbero bastati un’insegna ed un eccellente prodotto per avere la fila fuori dalla porta, una discreta quantità di punti vendita in tutta Italia e la capacità di far pagare un panino quanto un primo piatto?

La risposta è NO!

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SIMONA RUFFINO
Brand Specialist & Digital Strategist

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